A. R. Penck, il cui vero nome è Ralf Winkler, nasce a Dresda nel 1939. Da bambino rimane traumatizzato dalla distruzione della sua città nelle notti del 13 e 14 febbraio 1945. Le scene di caos di cui è testimone restano con lui per tutta la vita.
Nel 1949, all’età di 10 anni, Penck (che al tempo è ancora Winkler) inizia a produrre i suoi primi dipinti e ambisce a lavorare con la scultura. Impara le basi della pittura studiando presso Jürgen Böttcher (1953-1954), assieme al quale si associa al gruppo di artisti ribelli Erste Phalanx Nedserd, un collettivo politicizzato e libero da ogni esigenza di compromesso artistico. Di conseguenza i membri del gruppo sono esclusi dalle istituzioni accademiche o dalle associazioni artistiche tradizionali come la Lega degli artisti visivi della Repubblica democratica tedesca (RDT), e sono costretti a mantenersi facendo gli artigiani. Penck, ad esempio, lavora come grafico pubblicitario (1955-1956) prima di provare a iscriversi, senza successo, all’Accademia di belle arti di Dresda e all’Università delle belle arti di Berlino est. Per sbarcare il lunario, l’aspirante artista lavora come fuochista, postino, addetto al confezionamento di margarina e guardiano notturno. Penck persevera e partecipa a un concorso per studenti e assistenti di arti grafiche, vincendo il primo premio per le sue incisioni in legno (1956). Questo riconoscimento segna il suo ingresso nella scena artistica di Dresda, dove trascorre del tempo con Peter Graf e Georg Baselitz, tra gli altri.
Nel 1961, mentre viene eretto il muro di Berlino, Penck dipinge il suo primo Weltbild, sperimenta con gli autoritratti e inizia ad aprire la sua arte all’astrazione. Tre anni dopo avvia il suo primo laboratorio da solo a Dresda, che coincide con la produzione del suo primo Systembilder.
Nel 1966 l’artista (ancora conosciuto come Winkler) è tra i candidati ammissibili alla Lega degli artisti visivi della RDT. Per essere sicuro di venire ammesso si presenta con lo pseudonimo A. R. Penck, scelto in riferimento ad Albrecht Penck, geologo specializzato nell’era glaciale. È con questo nome d’arte che apre la sua prima mostra personale, organizzata nel 1968 a Colonia presso la Hake Gallery. Da qui il titolo della mostra deutsche avantgarde 3. a.r. penck, bilder. Tuttavia lo pseudonimo non lo mette al riparo dai problemi, anzi: dal 1969 gli attriti con il Ministero per la Sicurezza di Stato sfociano nella confisca delle sue opere e nella revoca del suo status di membro della Lega degli artisti visivi.
Un nuovo studio ispira nuovi sviluppi. Nel 1972 Penck si trasferisce a Lindenau, dove risiede fino al 1975. Sotto il nome di Mike Hammer produce dipinti gestuali astratti in bianco e nero. Nel 1975 la Kunsthalle di Berna ospita la prima retrospettiva in assoluto di Penck. Allo stesso tempo la EP Gallery di Berlino organizza la sua prima mostra nella Germania est, esposizione dedicata alle sue prime opere. Nel 1980 si trasferisce nella Germania ovest, vicino a Colonia, dove diventa una delle figure principali del neoespressionismo tedesco, producendo opere molto variopinte che raffigurano figure archetipe in formati monumentali. In generale le opere di Penck sono composte da simboli grafici, evocano la calligrafia, i graffii e le pitture rupestri, il tutto per affrontare i temi della comunicazione e il rapporto tra l’individuo e la società.
Nel 1976 riceve il premio Will Grohmann dall’Accademia di belle arti di Berlino ovest. Nel 1988 diventa professore alla Kunstakademie (Accademia di belle arti) di Düsseldorf.
A. R. Penck si spegne nel 2017.