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Ákos BÁNKI


(1982)

Ákos Bánki nasce a Kazincbarcika nel 1982. Sviluppa le sue competenze artistiche sotto la guida di Sándor Molnár e Tamás Lossonczy presso la Magyar Képzőművészeti Egyetem (Università ungherese di belle arti) di Budapest, trascorrendo un semestre all’estero presso il Chelsea College of Art and Design di Londra nel 2002 e diplomandosi nel 2006. Bánki è diventato una delle figure principali della nuova ondata di pittura non figurativa in Ungheria attraverso pratiche astratte che si spingono oltre i limiti e gettando le fondamenta di una rete culturale e artistica alternativa.
La figurazione non ha mai trovato posto fra le opere di Bánki. Artista astrattista radicale, attinge dall’espressionismo astratto americano, dal modernismo della Seconda guerra mondiale e dalle tradizioni pittoriche ungheresi. Nelle fasi preparatorie del processo intervengono anche fotografie figurative in quanto materiali da tradurre in un vernacolo astratto. Dal punto di vista fisico, queste ispirazioni, che si inseriscono nell’ideale assoluto di astrazione, si manifestano come processo altamente istintivo e gestuale di tutto il corpo. Il prodotto astratto che ne consegue mira a catturare uno stato psicologico subcosciente ed emotivo attraverso il colore.
Non c’è da stupirsi che la prima e più influente serie di Bánki sia intitolata Psychological space, una serie che esprime la potenza interna che muta poi nelle serie successive Soulflower e The Dream of Dionysos. Così come le serie dell’artista comunicano tra loro, lo stesso avviene con l’uso che fa della scala. Nonostante lavori principalmente con pezzi su grande scala, le creazioni grafiche satellite di minori dimensioni devono essere viste quali studi preliminari e successivi dei loro corrispettivi monumentali. Da questo momento in poi la sua traiettoria artistica va verso l'”astrazione totale”. Ad oggi questo obiettivo rimane l’interesse centrale della sua arte, il traguardo attorno al quale l’artista valuta e adatta il suo approccio, il suo linguaggio visivo e i suoi progetti futuri.
Come figura culturale Bánki è stato coinvolto nella creazione e nella direzione di varie gallerie ed esposizioni che hanno avuto un impatto significativo sul panorama dell’arte contemporanea ungherese. Nel 2009 è direttore artistico e curatore della mostra We Accept Them dedicata all’arte dei detenuti ungheresi e organizzata dalla fondazione Váltó-sáv. L’anno successivo fonda e diventa direttore artistico della Roham Gallery.
Nel 2011 collabora con Géza Szöllősi del Móricz Zsigmond Theatre di Nyíregyháza per preparare l’identità artistica della compagnia che mette in scena Il flauto magico di Mozart.
Attualmente Bánki vive e lavora a Budapest.

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