Carol Rama nasce a Torino nel 1918. Autodidatta, adotta e si appropria di qualsiasi soggetto le piaccia, spesso in modo semplice e intuitivo a fini terapeutici. Il soggetto che predilige è il nudo femminile. Nonostante non abbia una formazione formale, stringe rapidamente amicizia con alcuni dei nomi più noti dell’epoca, tra cui Felice Casorati, Albino Galvano, Italo Calvino, Massimo Mila, Carlo Mollino, Gualtiero Passani e Corrado Levi.
I suoi acquerelli di donne nude, talvolta raffigurate con arti amputati o in sedia a rotelle, esprimono un esplicito erotismo. Questi dipinti sono animati da ulteriori elementi antropomorfi, come animali, protesi ortopediche, dentiere, scarpe e parti anatomiche (falli, braccia, piedi, lingue). Sono lavori che riflettono le angosce e le fantasie dell’artista che ha dovuto confrontarsi con aspetti traumatici della vita, come il suicidio del padre e la conseguente malattia psichiatrica della madre. Segue un periodo astratto, in cui la sua pittura è profondamente influenzata da temi del contesto contemporaneo, come la guerra del Vietnam, la Guerra fredda o la malattia della mucca pazza.
La sua prima mostra personale presso la Galleria Faber di Torino nel 1945 viene chiusa a causa della natura sensibile del tema e le sue opere sono sequestrate dalle autorità. Deve passare un po’ di tempo prima che il corpus delle sue opere possa essere esposto regolarmente. Alcune persone svolgono un ruolo fondamentale al riguardo, tra cui Lea Vergine, che contribuisce a garantire maggiore visibilità ai suoi lavori più vecchi dagli anni ’80 in poi. Nel 1985 viene allestita la sua prima mostra antologica nel sagrato del Duomo di Milano, a cura di Lea Vergine. Presto arriva il riconoscimento internazionale. La prima esposizione dell’artista si tiene negli Stati Uniti presso la Esso Gallery di New York, organizzata da Filippo Fossati e Jennifer Bacon nel 1997. Mostre pubbliche, come la sala personale alla 45ª Biennale di Venezia nel 1993, la collettiva del 1996 Inside the Visible all’Institute of Contemporary Art di Boston (poi a Washington e Perth) e la mostra antologica allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1998 la portano all’attenzione del pubblico internazionale. Tale periodo è coronato nel 2003 con il conferimento del Leone d’oro alla carriera in occasione della 50ª Biennale di Venezia.
Nel 2004 viene allestita un’ampia mostra antologica presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, che in seguito viene presentata al Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto e al Baltic Centre for Contemporary Art di Gateshead, Regno Unito. Il Museo cittadino di Ulma in Germania e la Galerie im Taxispalais a Innsbruck organizzano anch’essi nel 2004-2005 una grande mostra retrospettiva.
Seguono altre importanti mostre, tra cui: La Passione secondo Carol Rama, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2017); Carol Rama – Lei, Lui, Loro, Exhibiting and Moving Arts Centre, Cagliari e MACC Museo d’Arte Contemporanea, Calasetta (2016); La passion selon Carol Rama, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2015); Il garbo è tutto. Segni e carte di Carol Rama, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2014-2015); La Passió segons Carol Rama, MACBA Museum of Contemporary Art, Barcellona (2014-2015); Di quadro in quadro, opere 1937-2003, Galleria Carlina, Torino (2013); e Carol Rama, Spazio Anche Più Che Tempo, Isabella Bortolozzi Gallery, Berlino (2012).
Rama muore nel 2015.