Skip to main content

Claus CARSTENSEN


(1957)

Claus Carstensen nasce a Sønderborg nel 1957. Studia presso la Reale accademia danese di belle arti di Copenaghen (1977-1983), mentre studia anche letterature comparate all’Università di Copenaghen (1979-1983) e partecipa al Circolo della semiotica di Copenaghen (1981-1983). In seguito, dal 1993 al 2002, insegna presso lo stesso istituto dove ha studiato arte.

La poesia è il primo mezzo di espressione artistica di Carstensen. Già durante la scuola secondaria l’artista danese scrive poesie, le raccoglie in volumi e le vende ai compagni di scuola tra una lezione e l’altra, come fa con la sua prima opera Flieger sind Sieger/Helte (1975). Da allora Carstensen ha pubblicato 15 raccolte di poesie, cinque saggi e quattro antologie, dimostrando che il suo amore per la scrittura non è mai scemato.

Dal punto di vista artistico, Carstensen irrompe sulla scena dell’arte contemporanea danese tra i “De Unge Vilde” (i nuovi giovani selvaggi), un gruppo sconnesso di giovani creativi che rifiuta il dominio delle arti concettuali riabbracciando il mezzo espressivo della pittura. Questo schieramento procedurale e stilistico di ispirazione tedesca prende campo nel 1982 con l’esposizione Kniven på hovedet (il coltello sulla testa). “Gli strumenti del mestiere” dei soggettivi sforzi espressivi di questa generazione sono la distorsione dell’immagine attraverso la fotocopia, i miglioramenti e altre manipolazioni, a volte arbitrarie. Ancora oggi la produzione di Carstensen incarna la visione nichilista e punk in un’opera bidimensionale, un effetto che ottiene mediante la sovrapposizione di piani e l’accumulo e scoloritura simulati di poster e altre immagini promozionali urbane.

Provenendo da una generazione così audace e vantando uno stile artistico unico, Carstensen si fa presto un nome. Rappresenta la Danimarca alla Biennale di Sydney nel 1992, alla Biennale di San Paolo nel 1994 e alla Biennale di Venezia nel 1997, e riceve la medaglia Eckersberg nel 2004.

Il suo progetto di curatore Shibboleth inizia nel 2010 e si conclude nel 2015. L’iniziativa consisteva nella creazione di 76 esposizioni diverse nel laboratorio di Carstensen (usando opere sue e di altri artisti) accessibili solo su appuntamento. Sezioni del progetto sono state trasferite nella collezione permanente del Museo d’arte Esbjerg nel 2015. Due anni dopo il museo pubblica un catalogo esaustivo di oltre 500 pagine che documenta tutte le 76 esposizioni.

Nel 2015 l’ARoS Aarhus Kunstmuseum organizza una grande mostra retrospettiva con monografia d’accompagnamento sull’artista dal titolo What’s Left (Is Republican Paint) – Nine Sisters.

Nel 2016 viene installata un’imponente commissione site specific che consiste in cinque figure di bronzo a grandezza naturale dal titolo Doing Time/Critical Mass presso il carcere di massima sicurezza Storstrøm Fængsel.

Carstensen vive e lavora a Copenaghen.

Esplora la collezione

per provenienza geografica

per artista