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Joep VAN LIESHOUT


(1963)

Johannes Petrus Antonius “Joep” van Lieshout nasce a Ravenstein nel 1963. Studia alla Willem de Kooning Academie di Rotterdam (1980-1985), dove inizia a produrre mobili dall’aspetto organico con un’inclinazione surreale e sculture angolari in ferro. Durante la sua permanenza presso Ateliers ’63 di Haarlem (1985-1987), adotta il poliestere come materiale creativo.

Le opere dell’epoca, ispirate da esempi di pop art, comprendono casse di birra impilate, sanpietrini e altri materiali, sovvertendo il loro assemblaggio e utilizzo previsti attraverso la riappropriazione artistica. Attraverso questo processo, la vita quotidiana è estetizzata. Da qui lo sconfinamento dell’artista nel design o negli oggetti di design prodotti in serie, come i mobili.

Infatti, nel 1995, van Lieshout fonda l’Atelier Van Lieshout, un laboratorio di artisti e dipendenti con sede a Rotterdam. Producono lavori su commissione e anche gratuiti. L’Atelier Van Lieshout realizza opere d’arte autonome, in particolare oggetti in bilico tra arte visiva e applicata. Van Lieshout realizza immagini che ricordano molto gli utensili e, in alcuni casi, sono davvero funzionali. Le sue sculture hanno lo scopo di confondere l’osservatore e affinare la sua visione degli oggetti quotidiani. In questo modo, cerca di ridurre il divario tra arte e vita quotidiana.
Fra le recenti esposizioni personali di van Lieshout si contano: EHBO, Galerie Ron Mandos, Amsterdam (2022); Opening Exhibition, ROOF-A, Rotterdam (2022); Esposizione universale 2020, Padiglione dei Paesi Bassi, Dubai (2022); Oil  –  Beauty and Horror in the Petrol Age, Kunstmuseum Wolfsburg, Wolfsburg (2022); Kunst aan de Schinkel, Soledad Senlle Art Foundation, Amsterdam (2022); Outdoor Sculpture, Hall Art Foundation, Reading, Vermont (2022); Blast Furnace, Art OMI, Ghent, New York (2021).
L’artista riceve il premio Charlotte Kohler (1991) e il Prix de Rome per la scultura (1992).

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