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Joseph PROBST


(1911 - 1997)

Joseph Probst nasce a Vianden nel 1911. Dopo gli studi classici in Lussemburgo (1924–1931), trascorre un anno a studiare arte presso l’École des Artisans nella città di Lussemburgo. Dopo la laurea, sfrutta vari viaggi per approfondire la sua conoscenza e passione artistica. Si reca prima a Bruxelles per iscriversi all’Académie Royale des Beaux-Arts, poi all’Akademie der Bildenden Künste di Vienna e infine all’École nationale supérieure des Arts Décoratifs a Parigi, presso la quale si laurea nel 1940.

La Seconda guerra mondiale e la pausa creativa che impone si rivelano un’opportunità per l’emancipazione accademica e coincidono con l’abbraccio di Probst dell’astrazione geometrica. Familiarizzando maggiormente con le pratiche moderne, l’artista lascia che la propria ispirazione conduca il suo lavoro verso l’astrazione lirica e l’espressionismo attorno agli anni 1955 e 1956. Sotto la guida di artisti del calibro di Michel Stoffel e Lucien Wercollier, che lo influenzano e con cui stringe amicizia, Probst fonda il collettivo Nouvelle Equipe.

Nel 1954, questo ambiente collaborativo, di supporto e d’ispirazione lo porta a co-fondare un altro collettivo per promuovere l’arte astratta, gli Iconomaques, insieme a sua moglie Colette Probst-Wurth, Will Dahlem, Henri Dillenburg, François Gillen, François Kinnen, Emile Kirscht, Wenzel Profant, Michel Stoffel e Lucien Wercollier.

Dal punto di vista stilistico, Probst si evolve da forme e colori scuri tenui a composizioni più esplicitamente geometriche che esplorano uno spettro più ampio di colori (1955). Questo cambiamento coincide con il passaggio dalle vernici a base di olio agli acrilici. Negli anni ’70, una rinnovata chiarezza vede l’artista passare alle vetrate, sotto forma di finestre monumentali, murali e mosaici. Durante questo processo di scoperta, la spirale in quanto motivo acquisisce un’importanza formale centrale, così come un latente retaggio romantico. Dopo anni di astrazione, la figurazione riappare infine nelle opere di Probst durante la metà degli anni ’90.

Tra le mostre più importanti di Probst, si possono citare le seguenti: 100-Jahr-Feier zu Ehren des Gewerkschaftsbundes im öffentlichen Dienst, Centre Culturel de Rencontre Abbaye de Neumünster, Abbazia di Neumünster, città di Lussemburgo, Lussemburgo (2009); Die Winterreise, DEXIA-BIL, città di Lussemburgo, Lussemburgo (1998); 1er Salon d’Art insieme a Lucien Wercollier, François Gillen e Josy Jungblut, città di Lussemburgo, Lussemburgo (1948), oltre a mostre al Musée National d’Art Moderne di Parigi, Francia, e all’Universal Postal Union di Berna, Svizzera.

Nel 1960 riceve il premio italiano Marzotto.

Probst muore nel 1997.

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