Manuel López-Villaseñor nasce a Ciudad Real nel 1924. L’infanzia è un periodo difficile per il futuro artista, poiché soffre di paralisi che lo costringe a letto. Incapace di partecipare o anche solo di godersi i giochi dell’epoca e dei suoi coetanei, trascorre i suoi primi anni isolato. Nella sua solitudine, il disegno diviene progressivamente il suo unico amico, e in ultima analisi tutta la sua vita. Nel 1935, all’età di 11 anni, riceve il primo premio straordinario dell’associazione della stampa alla Mostra d’arte dei bambini di Manchego.
Dopo la guerra civile, completa gli studi di laurea presso la Scuola delle arti di Ciudad Real (con Manuel Mendía e Jerónimo Luna in disegno artistico e Jerónimo López-Salazar Martínez in modellazione e fusione). Grazie a una borsa di studio concessa dal consiglio di questa provincia, si trasferisce a Madrid nel 1942. Lì inizia immediatamente i suoi studi presso l’Accademia reale di belle arti di San Fernando. La sua prima mostra ha luogo nel 1948 a Ciudad Real e alla Sala Macarrón di Madrid. Nel 1949 vince una borsa di studio a Roma che lo spinge a trasferirsi in Italia dove entra in contatto con gli affreschi degli artisti italiani del XIII secolo, in particolare quelli di Masaccio e Piero della Francesca. Questa passione per la pittura murale guida il resto della sua carriera, in particolare quella accademica. Infatti, nel 1959 è nominato professore di pittura murale e procedure pittoriche presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università Complutense di Madrid, posizione che mantiene fino al suo pensionamento.
L’anno successivo al suo arrivo in Italia si rivela intenso: espone alla Biennale di Venezia, alla Mostra delle Accademie di Roma e alla Selezione di artisti spagnoli nel Salone delle Feste di Roma e Napoli. L’Italia rappresenta solo l’inizio dei suoi viaggi, con López-Villaseñor che successivamente attraversa Inghilterra, Francia, Belgio e Paesi Bassi.
Come accennato in precedenza, nella pletora di opere prodotte nel corso degli anni, la pittura murale occupa un posto speciale nel suo corpus. Le sue pitture murali nella Basilica di Atocha a Madrid, nel Consiglio provinciale di Saragozza, nel Consiglio provinciale di Ciudad Real e nella Scuola di alti studi mercantili di Barcellona sono tra le più famose e venerate.
Nel corso della sua carriera, López-Villaseñor riceve numerosi premi e riconoscimenti: primo alla Biennale d’arte ispanoamericana (1951); prima Medaglia d’oro all’Esposizione nazionale di belle arti (1952, per la sua pittura The Martyr’s Body); primo premio all’Esposizione internazionale di Agrigento (Italia, 1952); premio del ministero dell’Informazione e del turismo di Siviglia (1954); premio Mulino d’oro all’Esposizione regionale di Valdepeñas (1954, per il murale Tribute to Iberia); il premio della Fondazione Rodríguez Acosta (1958); il premio Ibarra (1959); il Gran Premio della V Biennale del Mediterraneo ad Alessandria (Egitto, 1965); e il premio Pablo Iglesias (1985), tra gli altri.
Nel 1956 è nominato accademico corrispondente dell’Accademia reale di belle arti di San Fernando.
López-Villaseñor muore nel 1996. I suoi tre eredi hanno donato un totale di 162 sue opere al Comune di Ciudad Real, che sono state incorporate in un museo intitolato all’artista situato nel capoluogo della provincia.