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Micky DONNELLY


(1952 - 2019)

Micky Donnelly nasce a Belfast nel 1952. Formatosi a Belfast presso l’Università dell’Ulster (1976-1981), l’artista cerca sistematicamente di esplorare, rivivere e conservare un senso di memoria culturale. Ciò si manifesta presto nella sua pratica attraverso prestiti dai motivi celtici e riferimenti ai tartan. La memoria di Donnelly però è universale e comprensiva, viaggiando verso l’est in Giappone, con i giardini tipici e le tecniche a inchiostro, per poi tornare in Europa dalla prima arte modernista come quella di Monet.

Una borsa di studio conferitagli dall’Arts Council per la British School di Roma lo porta in Italia. Questo viaggio gli consente di ampliare il suo apprezzamento per l’arte europea nonché la sua conoscenza in materia, accogliendo nella sua pratica l’arte rinascimentale italiana come influenza duratura.

Nel periodo appena successivo al diploma è molto impegnato con Artists Collective e Queen Street Studios. Ispirato dalle esperienze e dalle reti di contatti create, Donnelly fonda la propria impresa collaborativa sotto forma della rivista Circa, una pubblicazione dedicata all’arte contemporanea per cui scrive regolarmente. Gli anni ’90 sono segnati dall’influenza della fiorente street art e dei graffiti, di cui un esempio è la serie Belfast. In seguito a fungere da tema centrale della serie Reflex sono le macchie di inchiostro simili a quelle di Rorschach.

Come regola generale, l’arte di Donnelly dovrebbe essere interpretata come una ricostruzione delle possibilità culturali, da cui deriva l’inclusione regolare di riferimenti artistici storici in tutta la sua pratica. Oltre a una voluta rottura, anche il caso e l’azzardo sono strumenti che l’artista usa per mantenere fresca la sua pratica. La sorpresa che ne deriva genera consapevolezza e pertanto possiede un’efficienza percettiva.

Nel 2001 Donnelly passa senza sforzi dai panni dell’artista a quelli dello scrittore, pubblicando il suo primo romanzo. È intento a scrivere il suo secondo libro quando all’improvviso nel 2019 si spegne all’età di 66 anni.

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