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Nadezhda Oleg LYAHOVA


(1960)

Nadezhda Oleg Lyahova nasce a Sofia nel 1960. Si diploma all’Accademia d’arte della sua città d’origine. Emerge sulla scena artistica contemporanea alternativa bulgara intorno al 1995, creando sculture e installazioni principalmente realizzate con carta fatta a mano.

Oleg Lyahova è molto apprezzata per la sua capacità di svelare l'”invisibile”, portando in superficie gli stati fragili, spesso effimeri, degli oggetti, delle persone e dei rapporti che si formano tra di loro. Questa percezione e riformulazione dell’invisibile è al centro della pratica e del riconoscimento dell’artista, ed è una parte centrale di ciò che la fa spiccare in un panorama d’arte contemporanea eccessivamente cinico.

Negli anni Oleg Lyahova abbraccia un elenco in apparenza infinito di materiali, con l’effetto desiderato di un progetto che detti o plasmi la scelta del materiale: carta, lamine di ferro, chiodi, cucchiai, sapone, sabbia, ghiaccio, gelato, lokum e zucchero filato sono apparsi tutti, a un certo punto, nelle descrizioni dei materiali dell’artista. Più di recente l’artista si è dedicata sempre più alla videoinstallazione e alla fotocamera in un tentativo instancabile di catturare e immortalare ciò che è intangibile e sfuggente. Questi mezzi le consentono inoltre di strumentalizzare la temporalità nel suo processo creativo e come soggetto creativo, come già fatto in precedenza con il sole nelle sue foto di nature morte.

Con il passare degli anni i progetti di Oleg Lyahova hanno esplorato una varietà di temi: Frames, un’installazione con sei proiezioni, si centra su vari limiti visivi e sociali; The Inexorable Nature of the Renaissance, The Irresistible Charm of Impressionism and The Irrefutable Argument of Conceptualism, creato tra il 2012 e il 2013, ripercorre movimenti determinanti nella storia dell’arte come il Rinascimento, l’impressionismo e il concettualismo e li mette in discussione rivelandone i limiti. Queste installazioni sono presentate con un’opera precedente, Talk (2005), dove lei e altri artisti vengono filmati mentre dibattono su importanti figure dell’arte e della storia dell’arte. Burden, al contrario, è un progetto molto più intimo, personale e persino biografico.

Tra le sue esposizioni da solista più importanti ci sono: On The Kitchen Table, Little Bird Place, Sofia, Bulgaria (2020); Frames, Sofia City Art Gallery, Sofia, Bulgaria (2013); Eco-stories, The warehouse, Sofia, Bulgaria (2011); Globally and on a long-term basis the situation is positive, Sofia City Art Gallery, Sofia, Bulgaria (2009); Moderate Optimism, via 6 settembre 9, Sofia, Bulgaria (2008); Nadezhda Oleg Lyahova, galleria d’arte contemporanea, Pančevo, Serbia (2008); The Lions of Sofia, Artists’ Association fabs, Varsavia, Polonia (2006) e il Goethe Institut, Sofia, Bulgaria (2005); Vanitas, Yokohama Museum of Art, Giappone (2004). È artista emerita vincitrice del premio Gaudenz B. Ruf per il 2009.

Oleg Lyahova vive e lavora a Sofia.

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