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Pavlos DIONYSSOPOULOS


(1930 - 2019)

Pavlos Dionyssopoulos nasce a Filiatra nel 1930. Da bambino inizia a disegnare l’ambiente circostante e le persone che lo popolano. Dopo aver studiato all’Accademia di belle arti di Atene dal 1949 al 1953, si trasferisce a Parigi grazie a una borsa di studio statale per frequentare l’Académie de la Grande Chaumière. Il viaggio consente l’accesso a musei e gallerie e la vicinanza ad altri importanti centri dell’arte contemporanea, che ampliano i suoi orizzonti artistici.
Di ritorno ad Atene lavora nella pubblicità e nel teatro prima di tornare di nuovo a Parigi nel 1958, questa volta per una borsa di studio statale greca di tre anni. Mentre si ambienta nella Ville lumière, stringe amicizia con Pierre Restany e i Nuovi Realisti, insieme ai quali espone le sue opere durante il loro “Salon” del 1963. Dionyssopoulos fa inoltre amicizia con Raymond Haynes e incontra artisti del calibro di Giacometti e Dubuffet. Questa nuova cerchia di artisti lo aiuta a rendersi conto del potenziale artistico dei materiali da poco di tutti i giorni, come carta, dépliant pubblicitari, manifesti e volantini. Questi ultimi diventano i suoi strumenti principali, che taglia e strappa in strisce sottili, esplorando il tema della comunicazione di massa tramite prodotti di produzione di massa che promuovono il consumo di massa. I beni di consumo pubblicizzati sulle sue superfici trasformate alla fine trovano il loro posto all’interno delle sue opere, ad esempio nelle magliette, nelle cravatte e nei calzini raffigurati con linee che si attorcigliano in una spirale come una specie di vortice.
L’anno 1966 segna una transizione metodologica per Dionyssopoulos. Lascia la pittura per fare un uso sempre più frequente e abbondante di fogli di carta piegati. Le sue opere si concentrano su corsetti, lattine e panini improvvisati racchiusi in scatole di plexiglas, con accostamenti di materiali e colori sempre più audaci. Passa quindi dagli oggetti a interi ambienti, le cui successive iterazioni offrono allo spettatore persino la possibilità di partecipare alle opere.
Questa serie propizia diverse opportunità per Dionyssopoulos nella scena dell’arte contemporanea. Lo porta per la prima volta negli Stati Uniti, dove l’artista lascia rapidamente il segno esponendo le sue opere alla Galleria Fischbach nel 1967. L’anno successivo allestisce la sua prima installazione monumentale presso la Galleria Ileana Sonnabend di Parigi. Una mostra personale nazionale si tiene ad Atene nel 1979 in concomitanza con la divulgazione sulla rivista Vogue, mentre una prima retrospettiva internazionale era stata organizzata già nel 1972 dal Kunstverein di Hannover. Per l’occasione vengono esposte opere partecipative originali. L’artista rappresenta il suo paese alla Biennale di Venezia del 1980. Nel 1997 si svolge una retrospettiva itinerante a Salonicco, presso il Museo macedone di arte contemporanea, presentata in seguito anche ad Atene presso il nuovo edificio dell’Accademia di belle arti. La sua opera d’arte, Football players, è installata in modo permanente nella stazione Omonia della metropolitana di Atene.
Dionyssopoulos si spegne nel 2019.

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