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Pawl CARBONARO


(1948)

Stando ai suoi stessi racconti, Pawl Carbonaro cresce nell’atelier del padre ed è immerso in un’atmosfera artistica e creativa sin dall’infanzia. Non stupisce che sia diventato uno dei più importanti artisti contemporanei di Malta e abbia contribuito a inaugurare un’era modernista in un momento in cui il panorama culturale nazionale ha estremo bisogno di rinnovamento.

Dopo la formazione in giovane età sotto la guida del padre, Carbonaro abbandona con grande delusione l’accademia d’arte locale dopo soli tre mesi e si iscrive all’Accademia di belle arti di Firenze (1974-1979). È dunque costretto a dimettersi dalla banca in cui lavora per finanziare la sua carriera artistica. È un salto nel buio rischioso, visto che all’epoca l’Italia è in preda alle azioni bellicose del gruppo anarchico delle Brigate Rosse. La conclusione degli studi e la morte del padre lo riportano sull’isola natale per piangere la perdita di una persona cara e di un mentore.

In quanto pittore e incisore di paesaggi, la natura rimane sempre una fonte di ispirazione per Carbonaro, anche se col tempo la sua arte si evolve verso l’astrazione. Man mano che le linee perdono la loro figuratività, è facile osservare come il carattere organico del soggetto si esprima nelle pennellate dell’artista, che diventano sempre più intense, sicure ed espressive. Il suo lessico astratto non si allontana mai troppo da una terra scossa o un mare agitato. È come se l’instabilità cézanniana dei suoi primi paesaggi fosse crollata su se stessa, lasciando spazio a motivi caotici che hanno perso ogni significato rappresentativo. Questa vicinanza alla natura si riflette nello spettro cromatico scelto dall’artista, che va da toni vividamente terrosi a blu marini profondi.

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