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Bianco e Nero

Bianco e Nero © SABAM Belgium 2018

Italia, 1964

Acrilico su carta stesa su tela, 42 x 58.50 cm

firma e data (in basso a destra)


Emilio Vedova è un artista ben consapevole del cambiamento estetico incarnato da lui e dalla sua generazione. È in pratica autodidatta, poiché segue umili e sporadiche lezioni serali. Durante la Seconda guerra mondiale, Vedova convoglia le sue convinzioni nell'arte. Nel 1943 si unisce al gruppo antifascista Corrente, i cui membri sono aperti nei confronti dell'ambizione rivoluzionaria dell'opera del veneziano. Da questo momento in poi la maggior parte delle affiliazioni di Vedova accompagna una posizione artistica. Per esempio nel 1946 firma anche lui il manifesto Oltre Guernica, per promuovere l'astrazione espressiva. Un anno dopo fonda il Fronte nuovo delle arti. Nel 1956 continua a spingersi oltre i confini unendosi al Gruppo degli Otto ed esponendo con loro alla Biennale di Venezia. Questa mostra è di solito associata alla nascita dell'influente movimento dell'arte informale. Bianco e nero incarna il ricorso di Vedova all'astrazione come mezzo per comunicare le sue inclinazioni e aspirazioni politiche evidenti. La composizione è indecisa, spigolosa, tagliente e, come suggerito chiaramente dal titolo, di contrasto. Quello trasmesso è un punto di rottura, un cambiamento necessario per prevenire l'aumento continuo di questa tensione irreparabile.